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Amazon amplia l’Alexa Fund all’ AI

Amazon ha lanciato l’Alexa Fund nel 2015 con l’obiettivo di sostenere startup early-stage focalizzate sulla tecnologia vocale. Oggi, con l’avvento dei large language model e il recente lancio di Alexa+, la versione potenziata da Gen AI, insieme a una suite di modelli multimodali, il fondo intende espandere il proprio raggio d’azione e investire più attivamente nel settore dell’intelligenza artificiale.

In un post pubblicato in anteprima da TechCrunch, il responsabile dell’Alexa Fund, Paul Bernard, ha spiegato come la visione del fondo si stia evolvendo, includendo nuove aree strategiche come hardware AI-enabled e smart agents.

“Anche se la missione dell’Alexa Fund si è estesa nel tempo oltre la semplice tecnologia vocale, i recenti sviluppi nell’AI rappresentano un punto di svolta: un’opportunità per abbracciare nuove tecnologie restando fedeli alla nostra visione originaria,” ha dichiarato Bernard.

Secondo Bernard, il fondo ha già cominciato a investire in startup che innovano in ambiti come hardware AI-native, generative media, agenti intelligenti, nuove architetture AI e altre tecnologie emergenti. Per approfondire questa nuova strategia di investimento, TechCrunch ha intervistato Paul Bernard riguardo alla rinnovata missione dell’Alexa Fund e alle sue più recenti operazioni.

Le nuove startup in portafoglio

Amazon ha annunciato quattro nuovi investimenti in startup che operano in settori diversi ma complementari:

  • NinjaTech AI: una piattaforma AI all-in-one che integra chatbot in grado di generare codice, immagini, video, fare ricerche approfondite e pianificare riunioni. Simile a piattaforme come Poe di Quora, NinjaTech offre accesso ai modelli di OpenAI, Meta, Anthropic, Google e DeepSeek. L’infrastruttura è basata su AWS.
  • Hedra: una società di AI media generation che consente di creare immagini, audio e video tramite un ambiente di studio. Ha lanciato recentemente Character-3 AI, un modello per la creazione di contenuti multimediali. Nel 2023 ha raccolto 10 milioni di dollari da investitori come a16z Games Speedrun, Abstract e Index Ventures.
  • Ario: un’app di gestione familiare alimentata da AI, utile per pianificare impegni e attività quotidiane. Un suo strumento interessante è il decoder per email scolastiche, che trasforma le comunicazioni in eventi e attività da svolgere. Bernard ha sottolineato come l’app comprenda il contesto personale dietro i task. In questo settore, si muovono anche realtà come Hearth Display e Maple.
  • HeyBoss: in linea con il trend emergente del cosiddetto “vibe coding”, questa startup permette di creare siti web, app, giochi o prototipi semplicemente descrivendoli. Opera nello stesso spazio di realtà come Cursor, Lovable, Replit e Bolt.new.

Una strategia che valorizza l’ecosistema Amazon

Per Amazon, investire in queste startup significa anche mettere alla prova il proprio stack tecnologico basato su cloud e AI. Molte delle startup supportate ottengono accesso anticipato a API e SDK proprietari, diventando una sorta di laboratorio d’innovazione per il colosso dell’e-commerce. Inoltre, Amazon offre alle startup connessioni con i propri dirigenti e opportunità con Amazon Business.

La corsa agli investimenti AI è ormai globale. Tutti i grandi player stanno cercando di finanziare startup promettenti che possano integrare i propri modelli: OpenAI, ad esempio, ha sostenuto aziende attive in sanità, robotica, edtech e strumenti creativi; Anthropic ha creato un veicolo di investimento insieme a Menlo Ventures; Google ha recentemente investito in realtà come Glance (lock screen) e Toonsutra (webtoon), offrendo accesso diretto alle sue tecnologie AI.

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